Comprare Ripple: una guida per guadagnare
Comprare Ripple è un desiderio di molti. Il numero di estimatori di questa criptovaluta è in continua crescita. Non c’è da stupirsi: certo, è ancora considerata una valuta digitale di nicchia, quasi per intenditori, ma è già in grado di attirare investitori esperti e non in virtù di una struttura particolare, di caratteristiche peculiari che la differenziano rispetto le altre crypto. Se pensate che Ripple sia la solita copia di Bitcoin, vi state sbagliando. Anzi, si distingue nettamente per finalità, tecnologia e anche per metodologia di scambio. Nondimeno, pone in essere alcune interessante opportunità, per chi le sta sfruttare.
Certo, non è facile comprare Ripple, venderlo all’occorrenza, generare surplus etc. Il trading con Ripple è per molti un argomento complicato. Può essere però padroneggiato, con un po’ di pazienza e se si acquisiscono le informazioni adatte. Le più importanti riguarda la questione del “dove”. Dove comprare Ripple? La scelta, come per tutte le criptovalute, è tra Exchange e broker CFD. Nell’articolo che segue rispondiamo esattamente a questa domanda. Anzi, anticipiamo il vincitore della contesa già in questa fase introduttiva: se l’obiettivo è fare trading classico, a breve e medio termine, di natura speculativa, l’alternativa migliore è rappresentata dai broker CFD.
Nei prossimi paragrafi spiegheremo il perché. Nel frattempo presentiamo alcuni dei migliori broker CFD: eToro, XTB e xtb. Sono broker all’avanguardia, conosciuti e apprezzati da centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo. Si caratterizzano per la straordinaria qualità dei servizi, per la capacità di disegnare attorno al trader un ambiente confortevole, adatto alla creazione del profitto.
Sono anche broker che sanno attrarre la gente comune, e che per farlo abbassano le barriere all’entrata. Per finire, offrono anche servizi innovativi. Il riferimento è al CopyTrader di eToro, al Trading X Central di XTB e all’offerta di piattaforme multi-device di xtb. Nei prossimi paragrafi approfondiremo questi broker uno ad uno.
Alla scoperta di Ripple
Indice
Prima di offrire qualche consiglio utile per fare trading con Ripple, è bene inquadrare questa interessante criptovaluta. Pertanto, ne proponiamo una panoramica che coinvolge qualche informazione generica, la sua struttura, i suoi obiettivi e le sue performance.
Cos’è Ripple
Ripple è due “cose”. E’ una criptovaluta, certo, come lo sono il Bitcoin, l’Ethereum, il Litecoin. Tuttavia, è anche un sistema di pagamenti, il cui scopo è consentire delle transazioni scevre da costi. E’ una specie di piattaforma open source, a cui possono contribuire tutti (purché rispettino delle stringenti normative).
A interessare gli investitori è la valuta che funge da collettore per il sistema, ovvero il Ripple propriamente detto, il cui simbolo è XRP. Alle banche, ai finanziatori e alle corporate interessa soprattutto l’ecosistema che gravita attorno, e che realmente è in grado di offrire vantaggi nella gestione delle transazioni.
Questa doppia natura di Ripple, è il solido sistema di partnership che ha saputo creare, incidono anche dal punto di vista finanziario, ovvero sulle quotazioni della criptovaluta. Ovviamente in positivo, ma anche in un modo diverso da quello che ci si potrebbe aspettare (il perché lo vedremo in uno dei prossimi paragrafi).
La storia di Ripple
XRP è nato nel 2013, che nel mondo crypto indica un passato remoto. E’ stato considerato a lungo come un asset estremamente di nicchia e in un certo senso (ma in misura minore) è percepito ancora come tale. Non stupisce, quindi, che sia salito alla ribalta solo a partire dal 2016, trascinato dall’effetto Bitcoin. Presto, però, non appena il “mondo” si è accorto delle sue potenzialità, Ripple ha cominciato a camminare sulle sue gambe.
Sicché è riuscito a difendere la sua posizione nel corso degli anni, a garantirsi una certa stabilità, fenomeno più unico che raro per una criptovaluta. L’unico colpo di testa, quasi subito ritracciato, è stato l’aumento esponenziale da 0,50 dollari a oltre 3 dollari a cavallo tra il 2017 e il 2018.
Il rapporto tra Ripple e Bitcoin
A tal proposito è interessante analizzare il rapporto tra Ripple e Bitcoin. Quest’ultimo è considerato come l’indiscusso benchmark per tutte le criptovalute, come il market mover principale. Ciò è generalmente vero… Ma non per il Ripple. Quasi subito, il Ripple ha dimostrato di vivere di luce propria, certo con numeri piccoli: il prezzo eccetto una breve parentesi non ha mai superato i 0,50 dollari. Tuttavia, è una delle criptovalute più importanti per capitalizzazione.
La verità è che Ripple e Bitcoin sono radicalmente diversi. Comprare Bitcoin e farci trading è tutta un’altra cosa. Ecco perché.
- Ripple è stabile. Non stabile come una valuta fiat, ma come un titolo azionario certamente sì. Comprare Ripple è un po’ come comprare azioni. Sicuramente Ripple è molto meno volatile del Bitcoin.
- Ripple non è decentralizzato. Può sembrare molto strano per una criptovalute, ma è proprio così: tutte le monete in emissione infatti appartengono al Ripple Lab, che funge quindi da banca centrale, governandone l’offerta. La stabilità è data anche da questa dinamica.
- Ripple si regge su un’ecosistema. Bitcoin è Bitcoin, ovvero una criptovaluta. Ripple è anche un sistema di transazioni che funge da supporto per enti privati, pubblici e per istituti di varia natura. Insomma, ha una piattaforma alle sue spalle. Da questo punto di vista, è più simile all’Ethereum.
Dove comprare Ripple
Dove comprare Ripple? E’ la domanda che si pongono coloro che intravedono in Ripple delle opportunità per guadagnare. E’ una domanda più che legittima, dal momento che la risposta non è poi così scontata. Come abbiamo anticipato all’inizio, la sfida è tra Exchange e CFD, e questa sfida è vinta dai broker. Il perché lo vedremo nel prossimo paragrafo.
Exchange o Broker CFD?
Gli Exchange sono semplicemente piattaforme dove è possibile scambiare criptovalute, o con altre criptovalute o con valute tradizionali (dollaro, euro, sterlina, yen etc.). I broker CFD sono invece entità che consentono di fare trading, di comprare e di vendere anche a ritmo sostenuto. In questo casp l’oggetto dello scambio non è l’asset reale, bensì un prodotto derivato, il CFD appunto (Contract for Difference).
Ciò può sembrare una limitazione ma non lo è affatto. In primis perché per quanto le transazioni di Ripple possano essere più veloci di quelle a base Bitcoin, sono comunque più lente rispetto ai CFD. Secondariamente, con gli Exchange si pagano sempre delle commissioni salate, mentre i broker – se vogliono – possono ridurle o persino azzerarle.
Inoltre, i broker CFD sono mediamente più sicuri perché sottoposti direttamente ad alcune aspre normative, le quai tra l’altro prevedono il possesso di licenze. Molti Exchange, invece, sono privi di qualsivoglia licenza.
Fare trading con i CFD è più rapido, sicuro, semplice e conveniente che fare trading con gli Exchange. Ciò non vuol dire che gli Exchange siano “da buttare”. Semplicemente servono a un altro scopo: detenere criptovaluta per molto tempo (non farci trading), creare dei portafogli ad hoc in vista di una liquidazione lontana nel tempo, che avrà luogo nel prossimo futuro.
I migliori broker CFD
Posto che i broker CFD rappresentano la migliore alternativa per chi vuole fare trading con Ripple, descriviamo alcuni dei broker migliori in assoluto: eToro, XTB, Xtb.
Piattaforma: etoro Deposito Minimo: 50€ Licenza: Cysec |
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Piattaforma: xtb Deposito Minimo: 100€ Licenza: Cysec |
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eToro
eToro è uno dei broker più famosi in assoluto. La fama è meritata, dal momento che è realmente in grado di offrire servizi all’altezza. La sua offerta è sterminata e comprende, ovviamente, anche il trading con Ripple. Si caratterizza per le basse barriere all’entrata, testimoniate da un deposito minimo iniziale di soli 100 euro e dalle commissioni azzerate, sostituite solo parzialmente dagli spread, comunque minimi e sempre dichiarati.
eToro è anche un broker sicuro, in quanto in possesso di licenze solidissime, erogate da enti severissimi (come la Cysec). di eToro stupisce anche l’offerta di servizi innovativi, come il CopyTrader. Grazie a questo servizio, è possibile scegliere un trader e copiarne le mosse, in modo da accedere potenzialmente ai suoi stessi profitti. In questo senso fa anche SocialTrading, che è un vero e proprio social network utile a fare comunità, scambiare idee e suggerimenti, condividere dubbi.
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XTB
XTB è un altro grande nome del panorama dei broker. Si caratterizza per un livello di qualità elevato, per la capacità di cucire sul trader un ambiente sereno, confortevole e adatto alla generazione dei guadagni. Proprio come eToro, è un broker dalle significative garanzie di sicurezza, anche in questo caso simboleggiate dal possesso di licenze importanti. XTBsi propone di aprire le porte del trading anche alla gente comunque, come si evince dai bassi costi: il deposito minimo è di 200 euro, le commissioni sono azzerate, compensate solo parzialmente dagli spread.
XTB è impegnato anche nella didattica, dal momento che offre un corso di trading completo, in grado di mettere in carreggiata anche il più profano tra i principianti. Tra i servizi innovativi, poi, spicca Trading X Central, un servizio di ricezione segnali mediamente più affidabile della concorrenza.
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Xtb
Xtb è probabilmente il broker più famoso in assoluto, anche perché è uno di quelli con la maggiore anzianità. Punta sulla qualità dei servizi e sulla varietà dell’offerta, che è sconfinata. Mette a disposizione, infatti, migliaia di asset, tra cui spiccano appunto i CFD di Ripple. Anche in questo si segnalano delle eccezionali garanzie di sicurezza e un livello dei costi molto basso, capace di porsi dalla parte del trader.
Tra le caratteristiche peculiari di Xtbc’è l’attenzione prestata al tema delle piattaforme. Il broker infatti predispone un numero elevate di piattaforme, nonché versioni compatibili con tutti i device, dal tablet agli smartphone, dal pc al browser. Il tutto, senza che la qualità dei servizi risulti in alcun modo compromessa.
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Consigli per fare trading con Ripple
Fare trading con Ripple non è affatto semplice, anche perché si tratta di un asset complesso, che coinvolge più ambiti. Di seguito offriamo qualche consiglio utile, riguardante l’analisi tecnica, l’analisi fondamentale e la sfera psicologica.
L’analisi tecnica di Ripple
A dire il vero, l’analisi tecnica di Ripple non presenta difficoltà di sorta. Si comporta grosso modo come gli altri asset, e in special modo come i titolo azionari (anche solidi, come le azioni Google). Grossomodo, la tendenza alla volatilità è la medesima.
Certo, siamo lontani dai movimenti “pazzi” del Bitcoin. Il consiglio, dunque, è di perseverare nella metodologia di sempre: optare sempre per gli stessi indicatori, utilizzarne sempre almeno due, in modo che uno funga da controprova dell’altro, individuare resistenze e supporti e impiegarli come eventuali livelli di stop loss e take profit.
L’analisi fondamentale di Ripple
L’analisi fondamentale è già una questione più complessa. E’ vero, Ripple non è una criptovaluta decentrata, ma da qui a considerarla “leggibile” come una valuta normale ne passa… Insomma, un punto di riferimento che emetta market mover periodici, chiari e inequivocabili (come una banca centrale) non esiste. Ripple, poi, proprio come il Bitcoin, non è legato a nessuna economia in particolare.
Dunque, quali sono i market mover del Ripple? Almeno in parte, sono gli stessi del Bitcoin: tutto ciò, dichiarazioni comprese ma ancora di più le prese di posizioni e i progetti di legge, che regolano il mercato delle criptovalute. Occhio, quindi, alle iniziative degli enti di vigilanza e alle dichiarazioni dei policy maker.
Alcuni consigli di natura psicologica
Per quanto riguarda la questione dello stress, siamo su livelli lontani rispetto a quando si vendono e si comprano le criptovalute “normali”. Non ci sono oscillazioni pesanti e drammatiche da metabolizzare, quando si fa trading con Ripple. Nondimeno, una certa pressione emotiva in eccesso (dunque superiore al trading tradizionale) può nascere proprio in virtù delle difficoltà nell’analisi fondamentali. Nello specifico, si tratta di una pressione che nasce dal disorientamento.
Il consiglio, in questo caso, è di assumere questo fenomeno come assolutamente fisiologico, in modo da ridimensionarlo quanto basta per poter andare avanti. Da un punto di vista pratico, può essere utile mettere in campo un accorgimento che di solito funziona con l’azionario: privilegiare, almeno temporaneamente, il lungo periodo.